La nostra Villa non è sola. E chi rema con noi ha braccia sagge e mappe incerte.

Questa la sintesi, da spiegare, dell’incontro romano per “Economi, Ministri e Amministratori della provincia Euromediterranea della Compagnia di Gesù”, che comprende le opere italiane, di Malta, di Albania e Romania.

Perché c’eravamo anche noi?

In effetti ce lo siamo chiesti, non facendo parte “internamente” del mondo dei Gesuiti. Però gli inviti si accettano, soprattutto se provengono da una realtà così efficace, ricca di visioni inclusive, di senso comunitario -e con una preziosa capacità di generare- come è la Compagnia di Gesù.

Preso il treno siamo quindi arrivati a Roma, presso la sede di Via Astalli. L’accoglienza di Berardino Guarino, l’Economo provinciale -laico-, è calorosa e sorridente. È lui che convoca la riunione, annuale, ed è lui che tiene le fila dell’incontro. Lo scopo della riunione è soprattutto quello di aggiornare tutte le realtà rispetto alle novità dell’ultimo anno, di tipo economico, amministrativo, civilistico, ma anche di senso.

Chiaramente il messaggio e le azioni proposte sono di forte matrice cattolica, ma la loro operatività e la visione forte di comunità che propongono (interreligiosa, multiculturale) ci vedono parlare linguaggi simili in molte situazioni. Inoltre, da più di 20 anni, i Gesuiti tessono forti legami con i laici, non soltanto per la condivisione di finalità, ma pure per la definizione interna delle loro opere, attuando una vera e propria corresponsabilità anche con i non consacrati. Insomma, persone aperte, visionarie, efficaci e rispettose.

Veniamo ai contenuti dell’incontro.

Il 2019 è un anno decisamente segnante, in quanto sono state pubblicate a gennaio le quattro “Preferenze Apostoliche Universali”, che rappresentano l’orizzonte dei gesuiti, a livello mondiale, nei prossimi dieci anni. Tra queste, in particolare, colpisce “camminare insieme ai poveri, agli esclusi del mondo, a quanti sono feriti nella loro dignità, in una missione di riconciliazione e di giustizia” che è decisamente uno degli impulsi fondamentali del nostro operato in Villa.

Sempre nel 2019 è uscito il “Piano Apostolico della Provincia Euromediterranea“, esito di un lungo processo in cui anche noi di Rete Pictor siamo stati coinvolti. Il titolo del piano è “ritrovare il primo amore” e anche qui ci sentiamo decisamente vicini all’obiettivo di “ideare percorsi di ecologia integrale, in ascolto dei poveri”.

La terza importante pubblicazione presentata è il documento della Santa Sede “Economia a Servizio del Carisma e della Missione”, in cui si ricalca quanto, nella corresponsabilità con i laici, il carisma permetta di vedere capacità dove gli altri vedono inadeguatezza. E che la missione (l’opera, il lavoro che si sta facendo) ha sempre una dimensione “mistica” in cui è necessario avere capacità di futuro e discontinuità. Per il sostentamento delle opere (e degli spazi), il documento propone un approccio audace e creativo, e sottolinea che i documenti “tecnici” (rendicontazioni, bilanci, programmazioni) devono sempre essere anche degli strumenti di senso, comprensibili, trasmissibili, che dimostrino il metodo responsabile, trasparente e affidabileche si sta seguendo.

Un ulteriore approfondimento, molto più tecnico, è stato dedicato alla riforma del terzo settore, la nuova normativa che porterà (sta portando) notevoli cambiamenti nella gestione delle ONLUS (definizione che scomparirà presto) e delle Imprese Sociali.

Durante le sessioni c’è spazio per confronto e dibattito, approfondimenti e condivisioni, in modo da incontrare e ruminare anche i pareri e le esperienze dei vari partecipanti.

L’incontro prosegue con la relazione consuntiva dell’Economo, che apre sottolineando come l’economia debba essere capace di inclusione; non in senso caritatevole, bensì facendo in modo che gli ultimi siano la chiave interpretativa del vivere sociale.

Dopo una dettagliata, e affascinante, narrazione dalla provincia, Berardino termina con un dettaglio curioso: ci ricorda l’importanza del sorridere, soprattutto se ricopriamo incarichi di leadership. È facile deridere o deridere, ma non sorridere; il sorriso non è mai debole.

L’Economo termina con un messaggio forte: “Leggere le domande per rispondere, riconoscere le ingiustizie per condividere anche la nostra economia, discernere i limiti e le pochezze umane per offrire pace, guardare le paure per rassicurare: sono le diverse facce della poliedrica missione che ci viene affidata. Accettando di non avere tutte le risposte, a volte, di restare in silenzio, forse anche noi incerti, ma mai, mai senza speranza.”

La chiusura dell’incontro è affidata al padre provinciale Gianfranco Matarazzo, che sottolinea da un lato l’enorme patrimonio professionale che rappresenta questo incontro (in effetti sono presenti avvocati, ingegneri, commercialisti, amministratori, manager e architetti provenienti da tutta Italia, e non solo) e dall’altro l’importanza “dell’essere corpo in un lavoro di rete”. Ognuno di noi fa la propria parte (in progetti e realtà estremamente differenti e lontani) ma dobbiamo “diventare e agire come corpo”: non si lavora mai da soli e le singole leadership non devono perdurare.

La trasferta romana è decisamente densa e corroborante, ricca di strumenti e di visioni che certamente coniugheremo nella nostra realtà, felici di non aver sentito lamentele sul difficile presente, bensì coraggio e speranza sul prossimo divenire.

Un divenire che non può che esser fatto di comunità, e su questa visione, oggi più di ieri, sabbiamo di essere…in buona Compagnia!

Tommaso