Sto diventando vecchia.

Inizio a pensare che presto avrò una famiglia, con piccoli marmocchi che erediteranno ciò che gli lascerò del mondo.

E quindi torno a scrivervi, per parlarvi di libertà. Lo faccio ispirata dalla giornata di oggi:  noi di Rete Pictor e della Villa siamo stati al Festival della Dottrina Sociale #contagiamoci. Tema centrale “Il rischio della libertà“.

E per non renderla un’occasione per pochi, condivido con voi gli spunti che mi hanno colpita. Credo che cambieranno un po’ il mio modo di pensare al futuro (e a quei marmocchi di cui sopra).

Non sono una filosofa nè tantomento un’intellettuale, quindi parto da una pubblicità che ci ha menzionato il Prof. Mauro Magatti, Sociologo ed Economista dell’Università Cattolica.

Oltre a farci venire l’irrefrenabile compulsione di fiondarci in concessionaria e comprarci la splendida XC90, questo slogan ci ricorda che stiamo correndo un pericolo enorme: quello di tornare schiavi.

Proprio schiavi. Mi ha fatto pensare al film “LEI” con Joaquin Phoenix (consigliato!) in cui un umano del duemilaerotti si innamora follemente della sua unica amica: la Alexa di turno, voce pensante robotica del suo computer.

Sia ben chiaro, io sono una fan sfegatata delle tecnologie: sogno una casa domotica, fabbriche i cui lavoratori non debbano umiliarsi con lavori ripetitivi e logoranti… ma la tecnologia sarebbe bello controllarla noi persone, libere. Non viceversa.

Lasciarmi guidare dalla XC90? No grazie.

 

E allora mi chiedo come fare per lasciare un mondo libero ai miei marmocchi (i soliti di prima). Il Prof. Magatti ci ha proposto la sua soluzione. Lui di marmocchi non ha fatto menzione, ma penso sia applicabile anche al mio caso.
Rullo di tamburi, la soluzione è…

Pensare ad un’economia in cui le imprese generino valore condiviso!

Le sue parole mi hanno folgorata. Alla fine l’economia è solo la punta di un iceberg: è la nostra idea del mondo tradotta in progetti imprenditoriali. E questa idea del mondo in cui il valore che si crea è un valore per tutti mi è piaciuta.

Dal canto mio vi posso dire che il valore l’ho sempre e solo creato quando facevo qualcosa che amavo, con persone che amavo. Altrimenti tutte le mie capacità implodevano, perchè non riuscivo ad applicarle con passione.

Ai marmocchi, allora, dirò che sono un’imprenditrice molto fiera di esserlo. Un’imprenditrice che, in Villa Angaran San Giuseppe, crea insieme agli altri bellezza condivisa!

A presto, Alia