Ciao a tutti, sono Alia. Tornata per fornirvi il vademecum per la serata perfetta a Bassano.

Tutto parte da quella che io potrei definire una serata al contrario, in cui la mia prospettiva si è ribaltata: non ero più in Villa come lavoratrice, ma come visitatrice. 

Ciò che mi ha fatto riflettere è che nel mio dialetto “una serata al contrario” si dice “una serata all’incontro”. Ed infatti ieri si sono incontrati i miei due mondi preferiti: il mio lavoro in Villa da un lato, e la mia famiglia (per la precisione quella del mio ragazzo, che ormai è anche un po’ la mia).

Ecco quindi i miei consigli per godersi al massimo la vostra uscita in Villa Angaran San Giuseppe.

Step 1: innamorarsi del tramonto

La prima cosa che ho da dire è che ho stentato a trovar parcheggio, era pieno di gente! Erano le 19, quell’ora in cui il sole accarezza il monte Grappa e se vai nel mio posto segreto (a voi scoprire dov’è) lo puoi ammirare in silenzio con un prosecco in mano.

La mia famiglia era estasiata. Ed io con loro, guardando la Villa da una prospettiva “esterna”. Della serie, se dovete far colpo su una ragazza, portatela in Villa al tramonto e il gioco è fatto – più o meno.

Step 2: svelare i misteri del passato

Per lasciare i miei ospiti ancora più a bocca aperta, i colleghi del bar e della trattoria li hanno deliziati con aneddoti e storie sulla Villa, mentre io improvvisavo una visita storica dell’edificio con il libro della Villa in mano.

Ecco, in quel momento mi sono sentita un po’ a lavoro, sensazione subito scacciata quando ci siamo accorti che erano le 20 ed era ora di sederci a cena.

Step 3:  assaporare il presente

Le tagliatelle di farro tirate a mano, il polpo in salsa di ceci, e il mio adorato immancabile tiramisù mi hanno riportata ad essere una comune bassanese che si gusta i piatti di Todomodo. Solo che io so che in cucina c’erano Goreta, Marco e Fleur che ridevano di gusto e si abbracciavano non so bene per che cosa.

Mentre raccontavo dei progetti sociali attivi in Villa, i miei ospiti hanno notato l’etichetta del vino. Il nostro vino “di vite in vite”, di cui ogni bicchiere sa di note di puro orgoglio con retrogusto di soddisfazione. Non sono Antinori, ma fa comunque un certo effetto brindare con la propria bottiglia.

Ringrazio Giacomo e Fran, i miei colleghi che ci hanno accolto al tavolo come farebbero con chiunque di voi, perchè gli viene proprio naturale essere gentili con tutti.

Step 4: perdersi sotto le stelle

Sul finir della cena abbiamo deciso di imboccare l’antico sentiero lungobrenta, che collega la Villa al Ponte Vecchio. Siamo rientrati in Villa a passo svelto, rapiti dalle note del tributo a Ennio Morricone.

La piccola orchestra suonava sotto le palme, e circa 200 persone si godevano la fine dell’estate alla luce delle lampadine dell’orangerie.

E a quel punto, complice il cielo stellato e il tema di Nuovo Cinema Paradiso che mi riempiva le orecchie, ho pensato che la Villa mette di buonumore le persone, incuriosisce con la sua storia passata e presente, sazia di allegria e buon cibo. Fa sentire proprio in vacanza.

Niente paura, oggi son già a lavoro. Ma questa serata tutta all’incontro mi ha ricordato quanto è bello dedicare del tempo alle cose, ai luoghi, e alle persone che ci emozionano. Provare per credere.

Alia